In Europa il Bike Sharing è cosa seria. Lo dimostrano i numeri e soprattutto la particolare attenzione delle amministrazioni cittadine, che impiagano risorse per offrire il servizio e, laddove già esiste, non esitano a migliorarlo e potenziarlo. L’Italia è in ritardo, ma in aiuto arriva un manuale, che indicherà la strada da intraprendere per la mobilità green.  Dallo studio elaborato dalla OBIS Handbook, finanziato e sostenuto dall’Unione Europea, è emerso che la media nei paesi del continente è di 15,6 biciclette ogni 10 mila abitanti nelle città con popolazione superiore ai 500 mila. In Italia per raggiungere la media sarebbe necessario un notevole potenziamento della disponibilità offerta, sino ad un livello, come per la capitale, di 10 volte superiore.

Il manuale servirà, a detta degli esperti, quale strumento di supporto delle decisioni, che dovranno assumere gli amministratori pubblici e i tecnici comunali, per migliorare il proprio servizio o addirittura azzerarlo per ricominciare.   Il manuale esamina, infatti, le problematiche legate alla diffusione del SBS, che a livello nazionale necessità di un maggiore supporto grazie anche alla condivisione delle esperienze e delle conoscenze tra le varie città. In questo modo, i Comuni, ancora sprovvisti del servizio, potrebbero imparare da quanti invece l’hanno già messo a disposizione dei cittadini.

Occorre anche introdurre dei sussidi, che possano favorire la nascita dei SBS, per sostenere ad esempio gli investimenti nelle infrastrutture o per coprire parte dei costi di gestione, specialmente nelle città più piccole. Infine, il bike sharing proprio perché potrebbe contribuire a smaltire in parte il traffico, dovrebbe essere concepito all’interno di una strategia complessiva sul trasporto e la mobilità.