La storia del Bike Sharing

Il Bike Sharing è la soluzione al problema dell’ ultimo chilometro; una tematica di interesse soprattutto nei centri metropolitani, in cui il trasporto intermodale prevede l’integrazione del trasporto pubblico all’uso delle bici condivise. Gli inizi del servizio, concesso al libero utilizzo dei cittadini, furono lodevoli nelle intenzioni ma destinati a rapidi fallimenti. L’inventore del Bike Sharing fu Luud Schimmelpennink,  un inventore, ingegnere, imprenditore e politico olandese, che alla fine degli anni ’60, lanciò il White Bicycle Plan, con  l’obiettivo di diminuire il traffico motorizzato all’ interno della città di Amsterdam. Le bici furono rubate ed il tentativo fallì miseramente.

Nel 1995 a Copenhagen le bici, rese più solide ad un uso intensivo e resistenti all’usura del tempo, vennero dislocate presso stazioni al centro della città e lì dovevano essere riconsegnate. L’utilizzo delle bici era vincolato ad un utilizzo a noleggio con pagamento di cauzione e spazi destinati agli sponsor.

L’anno successivo con il servizio presso l’Università di Portsmouth in Inghilterra, gli studenti ebbero accesso al noleggio tramite tessera magnetica con sistemi di riconoscimento e tracciamento, montati a bordo dei veicoli, presso le stazioni e collegati ad una centrale operativa.  Bisogna attendere fino al 2005 per avere il primo sistema di Bike Sharing su vasta scala: Velo’v, a Lione, mette a disposizione 1.500 biciclette e 15.000 persone sottoscrivono un abbonamento.

A Velo’v fa seguito Velib, nato nel 2007 a Parigi e ad oggi il sistema con il maggior numero di stazioni (più di 1.200), di biciclette (più di 20.000) e di utenti (circa 110.000 al giorno) al mondo.

Di particolare eccellenza sono anche i sistemi di New York e Londra. In Italia il Bike Sharing ha avuto negli ultimi anni una notevole diffusione, specie al Nord, in cui il territorio e la cultura cittadina meglio si è approcciata all’uso delle bici in un sistema condiviso. Particolarmente positive sono le esperienze sin qui di Milano, Alessandria, Parma, Torino, Caserta.

Il rapporto ISFORT sulla mobilità del 2011 in Italia ha confermato una tendenza positiva nell’utilizzo del Bike Sharing nelle città medio piccole.

L’ultima frontiera del servizio è l’impiego dell’energia fotovoltaica per la carica delle batterie ad utilizzo delle bici a pedalata assistita.